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Sapevi che dal 28 giugno 2025 i soggetti privati devono adeguarsi alle linee guida sull’accessibilità dei siti web? Se la risposta è no, in questo articolo trovi pane per i tuoi denti, o meglio, informazioni dettagliate per la tua piattaforma digitale. Renderla conforme alla normativa, infatti, non è solo un obbligo di legge ma anche un vantaggio in termini di inclusività. Ma andiamo per gradi! Partiamo dal fare chiarezza sull’argomento.

Di cosa parliamo quando parliamo di accessibilità web

Quando parliamo di accessibilità web, ci riferiamo alla possibilità di fornire informazioni, funzionalità e servizi senza discriminazioni tramite sistemi informatici e contenuti online. Vuol dire che anche le persone diversamente abili devono poter accedere, fruire e interagire con il web in maniera intuitiva e adeguata, a prescindere dalle loro difficoltà fisiche, cognitive o sensoriali, siano esse transitorie o permanenti.

Un requisito non da poco se pensiamo che circa 87 milioni di persone in Europa hanno delle disabilità (fonte AccessyWay) a fronte del 94,8% di home page con errori di accessibilità (fonte WebAIM, Web Accessibility In Mind). Per essere ancora più chiari, significa che a livello europeo circa 1 persona su 5 può avere difficoltà a navigare online perché la maggior parte dei siti web non è idoneo

Eppure è possibile rettificare questo dato con una serie di accorgimenti nel momento della progettazione e del mantenimento dei siti web. Approfondiamo la questione in base alla normativa in vigore!

Cosa dice la normativa sull’accessibilità dei siti web

In Italia i primi provvedimenti sull’accessibilità web risalgono a più di vent’anni fa: sono le “disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici” delle pubbliche amministrazioni contenute nella Legge Stanca (l. 4/2004).

Il cosiddetto “Decreto semplificazioni” del 16 luglio 2020 (DL 76/2020) estende l’applicazione della legge Stanca anche ai soggetti privati (aziende che negli ultimi 3 anni abbiano ottenuto un fatturato medio superiore ai 500 milioni di euro) e fissa il termine per l’adeguamento al 28 giugno 2022.

In Europa, invece, il riferimento d’obbligo è l’European Accessibility Act (EAA, direttiva UE 2019/882) sui “requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi” che mira a rendere accessibili i siti web delle imprese private. Direttiva recepita in Italia con il Decreto Legislativo 82/2022 che stabilisce obblighi specifici per le aziende che operano nel mercato dell’Unione Europea. 

L’atto europeo sull’accessibilità rientra tra le iniziative mirate ad attuare nel concreto la Strategia per i diritti delle persone con disabilità nel decennio 2020-2030. L’obiettivo, come leggiamo dalla normativa, è quello di:

L’EAA intende quindi armonizzare le divergenze derivanti dalle diverse normative degli stati membri per rendere più omogeneo e inclusivo il mercato interno in base a requisiti minimi di accessibilità per prodotti e servizi digitali come:

  • computer e sistemi operativi;
  • sportelli bancomat, biglietterie e dispositivi per il check-in;
  • smartphone;
  • apparecchi televisivi e servizi di televisione digitale;
  • sistemi di telefonia e relative apparecchiature;
  • servizi di media audiovisivi;
  • servizi di trasporto;
  • servizi bancari;
  • e-book;
  • e-commerce.

A questo punto vediamo in cosa consistono questi requisiti e i soggetti tenuti a rispettarli.

Requisiti e linee guida per un sito web accessibile

Per essere accessibile, un sito web deve rispettare i requisiti fondamentali dell’accessibilità digitale. Ovvero i 4 principi POUR (acronimo di Perceivable, Operable, Understandable, Robust) stabiliti dalle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), le linee guida europee sull’accessibilità dei contenuti web. 

Detto altrimenti, un sito web accessibile deve essere:

  • percepibile per coinvolgere e adattarsi in maniera adeguata ai sensi delle persone anche grazie all’uso di tecnologie assistive; 
  • utilizzabile per garantire una navigazione fluida e facilitare l’interazione degli utenti da diversi dispositivi;
  • comprensibile per fornire informazioni chiare, alla portata di tutti e prive di errori;
  • robusto per essere interpretato in modo affidabile da molteplici programmi, tecnologie assistive incluse. 

Da questi pilastri, derivano specifiche linee guida come:

  • rendere i media accessibili;
  • evitare i lampi;
  • garantire la compatibilità con le tecnologie assistive;
  • adottare una struttura ordinata e organizzata;
  • scegliere font leggibili;
  • impostare un adeguato contrasto di colore tra sfondo e testo;
  • assicurare la possibilità di ingrandire il testo;
  • mantenere il cursore in evidenza;
  • impostare un corretto uso del colore;
  • garantire le descrizioni dei contenuti non testuali (immagini, video, colori, ecc.). 

Caratteristiche che non riguardano solo i siti web e app, ma anche gli e-commerce. Vediamo questo punto.

Requisiti per un e-commerce accessibile

Nel descrivere in cosa consiste l’accessibilità digitale, abbiamo citato le statistiche fornite da WebAIM sugli errori delle home page. Errori ai quali non sfuggono nemmeno gli shop online che risultano il 46,6% meno accessibili rispetto alla media, con un picco di errori per pagina che raggiunge quota 83,3. 

Significa che di fronte a un e-commerce sono molte le persone costrette a cercare altrove per l’impossibilità di leggere, navigare o utilizzare alcune funzionalità, con un impatto notevole anche in termini acquisti mancati. Per rimediare, le linee guida per l’accessibilità digitale consigliano di:

  • garantire la navigazione da tastiera;
  • usare i testi alternativi per immagini e video;
  • offrire descrizioni accurate dei prodotti;
  • studiare dei processi di checkout ottimizzati;
  • strutturare in modo intuitivo e inclusivo le istruzioni dei moduli di pagamento;
  • potenziare e arricchire il servizio clienti.

Un e-commerce accessibile è un e-commerce più inclusivo, capace di coinvolgere e di fidelizzare un pubblico più ampio, con importanti ricadute in positivo anche a livello di traffico e di posizionamento organico. Mai dimenticarlo!

Chi deve avere dei siti web accessibili

Oltre alle pubbliche amministrazioni, a partire dal 28 giugno 2025 le aziende private con più di 10 dipendenti e un fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro devono adeguarsi alla normativa con l’obbligo di:

  • avere un sito web accessibile, conforme alle WCAG 2.2 (Web Content Accessibility Guidelines 2.2) e agli standard europei UNI CEI EN 30154;
  • pubblicare una dichiarazione di accessibilità visibile nel footer del sito;
  • aggiornare la dichiarazione entro il 23 settembre di ogni anno per garantire la conformità nel tempo.

Come rendere accessibile il tuo sito web

Se la tua azienda fa parte dei soggetti coinvolti dall’obbligo di legge o desideri realizzare un sito web accessibile perché, come noi, credi che l’accessibilità digitale rientri tra le garanzie fondamentali per gli utenti, sappi che Demia collabora in maniera attiva con AccessiWay: parte di uno dei più grossi gruppi digital d’Europa, con più di 1400 brand accessibili al suo attivo. 

In questo modo, l’accessibilità digitale diventa parte integrante dei nostri processi di progettazione e non un’aggiunta successiva. Fin dalle prime bozze grafiche del sito, il nostro team dedicato all’UI/UX design (ovvero all’interfaccia e all’esperienza utente) lavora in maniera congiunta con AccessiWay per realizzare una piattaforma compliance by design. Cosa significa? Significa realizzare un sito conforme alle normative vigenti fin dalle fasi iniziali, evitando così interventi correttivi a posteriori.

Ma non è tutto! Per garantire la conformità nel tempo, il nostro approccio all’accessibilità digitale prevede anche un processo dinamico in cui sottoponiamo il tuo sito a un ciclo di audit e verifiche periodiche in collaborazione con AccessiWay.

Le attività previste includono:

  • audit di accessibilità per individuare eventuali criticità;
  • re-testing a intervalli per verificare le migliorie implementate;
  • expert meeting per il confronto con specialisti del settore;
  • report periodici;
  • dichiarazione annuale di accessibilità aggiornata ogni 23 settembre, come previsto dalla normativa.

Come redigere la dichiarazione di accessibilità

Per compilare la dichiarazione di accessibilità per siti web e applicazioni mobile, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) mette a disposizione un modello per i soggetti privati da compilare e personalizzare. 

In questo modo, potrai rendere pubbliche informazioni come:

  • lo stato di conformità del tuo sito;
  • gli eventuali contenuti non accessibili;
  • la redazione delle dichiarazione di conformità;
  • i recapiti dell’amministrazione della tua attività;
  • la modalità di invio di eventuali segnalazioni da parte dell’utente;
  • la modalità di invio delle segnalazioni all’AgID in caso di mancato adeguamento;
  • le informazioni sul tuo sito o sulla tua applicazione mobile;
  • le informazioni sulla tua azienda.

Ti ricordiamo che dopo la pubblicazione, la dichiarazione va aggiornata con regolarità entro il 23 settembre di ogni anno.

I vantaggi del web accessibile

Scegliere di avere un sito web accessibile è un gesto di attenzione e di rispetto verso tutte le persone che, per motivi diversi, presentano ridotte capacità di utilizzo dei dispositivi digitali e di fruizione dei contenuti online.

Il web accessibile, infatti, permette di:

  • creare un’esperienza coinvolgente e intuitiva;
  • puntare sulla chiarezza delle informazioni;
  • garantire una corretta ricezione dei contenuti;
  • proporre una navigazione senza ostacoli;
  • adattare prodotti e servizi digitali a diversi dispositivi, fissi o mobili che siano.

Andando a migliorare la leggibilità dei testi, ottimizzare la visibilità, regolare colori e contrasti, ridurre le distrazioni visive e potenziare la concentrazione, i vantaggi per le persone con disabilità motorie, visive, uditive, cognitive sono innumerevoli.

Spesso un tuo sito web rappresenta il primo punto di contatto con l’utente, un biglietto da visita da non sottovalutare. Per garantire una navigazione fluida e una visualizzazione ottimale, fornire informazioni e funzionalità accessibili da tutti, senza limiti e discriminazioni, segui le informazioni contenute in questo articolo. Ma ricorda che l’accessibilità digitale, oltre ad essere un requisito fondamentale, costituisce anche un obbligo di legge: affidati a mani esperte per rispettare la normativa e i diritti delle persone disabili. 

Se lo vorrai, qui a Demia possiamo fornirti tutto il supporto di cui hai bisogno: contattaci e inizia a creare valore insieme a noi!

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