Dark Light

Se stai leggendo questo articolo probabilmente è per due motivi principali: ti hanno chiesto il brand book della tua azienda e non sai che cos’è, oppure ti sei reso conto della sua importanza e hai deciso di realizzarne uno. Abbiamo indovinato?

Ad ogni modo non preoccuparti, sei nel posto giusto. Questo articolo vuole essere una guida pratica e veloce per vedere da vicino cos’è un brandbook e come realizzarlo.

Che cos’è il Brand Book

Traducendo in italiano, il brandbook può essere inteso come il “libro del brand”. Da questa traduzione (bruttina) capiamo che si tratta quindi di uno strumento che ha a che fare con il brand aziendale. A voler essere più precisi possiamo identificarlo come il manuale d’uso del brand o Brand Guidelines ed è in altre parole una sintesi della Visual Identity System.

Attenzione a non confonderlo quindi con una semplice Brand Style Guide. Questo è un errore molto comune che non consente di apprezzare a pieno la sua importanza. I brandbook non sono infatti meri documenti con le linee guida dell’utilizzo del logo aziendale, ma molto di più! 

Questa sorta di manuale deve essere inteso come uno strumento in grado di trasmettere la brand identity di un’azienda nella sua totalità. Conterrà quindi sicuramente le linee guida per l’utilizzo del marchio, ma come piace dire a noi di Demia, il marchio da solo non può essere in grado di comunicare tutto ciò che un’azienda rappresenta. Allo stesso modo esso conterrà quindi anche tutti quegli elementi fondanti che trasmettono il carattere di una realtà, come: mission, vision, filosofia.

Giudicare un brand dal marchio sarebbe un po’ come giudicare una persona dall’aspetto… un po’ riduttivo non trovi?

brand-book-comunicazione-coerente

A cosa serve e per chi è importante

Abbiamo capito che cos’è un brand book e tra poco ti faremo vedere dei pratici esempi per capirlo ancora meglio, ma c’è ancora un piccolo step da fare ovvero: capire a cosa serve e per quali figure è così importante.

Iniziamo a rispondere alla prima domanda. L’obiettivo delle Brand Guidelines è proprio quello di diffondere l’identità aziendale nella sua totalità, di accrescere la brand awareness e di conseguenza l’efficacia della comunicazione del brand. È uno strumento che permette di mantenere una coerenza comunicativa su tutti i piani, da quello visivo a quello relazionale/comportamentale. Proprio così, anche relazionale… alla fine un’azienda è fatta di persone no? Perché il brand venga veicolato correttamente, anche il lato umano assume una grande importanza!

Arriviamo quindi a rispondere anche alla seconda domanda. Il brandbook serve a tutti coloro che possono entrare in contatto con il brand e che hanno bisogno di comunicarlo rispettandone i principi. Facciamo quindi riferimento ai dipendenti dell’azienda, ai fornitori, agli investitori, a chi si occupa di marketing e comunicazione. Pensa ad esempio a un nuovo graphic designer in azienda, dovrà poter disporre di precise istruzioni per realizzare una nuova Adv comunicando correttamente il brand. Giusto?

Allo stesso modo prova a pensare a due figure commerciali che devono interfacciarsi con un cliente. Quanto è importante che entrambe abbiano lo stesso Tone of Voice? Anche il loro modo di relazionarsi dovrà essere allineato alle linee guida del brand altrimenti potrebbe crearsi confusione nel cliente finale o ancora peggio un’idea sbagliata sull’azienda. 

In altre parole, grazie al manuale d’uso del brand dipendenti e clienti possono riuscire a diffondere il brand correttamente evitando errori di comunicazione, ecco perché è così importante.

Come realizzare un Brand Book

Partiamo dicendo che la struttura e la complessità di questo strumento possono variare, solitamente in base alle dimensioni e alle esigenze aziendali. In linea generale però possiamo evidenziare 4 focus principali che in ogni manuale non possono assolutamente mancare. Vediamo quali sono e come realizzare un brand book aziendale attraverso pratici esempi. Andiamo!

1. Introduci la tua azienda

Non si tratta solamente di spiegare come utilizzare un marchio e come non utilizzarlo, c’è molto di più! Questa è la sezione introduttiva della tua azienda, con la quale dovrai entrare nel profondo del tuo brand: parla qui di cosa è la tua realtà, della mission e della vision, degli obiettivi che si pone e di quali sono gli input per raggiungerli.

Approfitta per parlare in questa prima parte anche del tuo target. A chi si rivolge la tua azienda? Qual è il tuo Buyer Persona  ideale? Ma ancora, come ti rivolgi alla tua nicchia?

Definisci anche il tuo Tone of Voice! È importantissimo per permettere a tutti di parlare la tua stessa lingua e non confondere il cliente finale.

Questi concetti sono espressi in maniera impeccabile nel Brandbook di Skype. Skype: uno strumento totalmente gratuito per parlare via web, dedicato a persone di qualsiasi età e dove le parole chiave sono semplicità e colore. Non c’è spazio per tecnicismi o  per una comunicazione “pesante”. 

Come avrai capito, da questa prima sezione dipende buona parte della coerenza di comunicazione del brand aziendale, cerca quindi di non limitarti, guardati allo specchio ed esprimi tutto il necessario per far capire i principi e la filosofia della tua realtà.

2. È il momento brand!

Scena al brand adesso, sviscerane ogni sfumatura. In questa sezione dovrai prendere in considerazione non solo il marchio (o logo), ma anche tutti quegli assets che concorrono alla comunicazione completa del tuo brand, ecco di cosa parliamo.

Inizia mostrando il tuo logo, forse l’elemento che rimane più impresso nella mente del consumatore finale. Fai vedere come è stato costruito e quali sono le logiche iconografiche e costruttive.

Passa poi alla tua palette colori, mostra tutte le cromie (ricorda di specificare con attenzione i “codici” colore Pantone, CMYK, RGB e HEX. Questo ti consentirà di avere omogeneità su tutti i supporti, web e/o cartacei).

Asset fondamentale di un brand è poi la tipografia. Quale font utilizzi? Che variabilità è applicata? Specifica quindi se ad esempio nei titoli deve utilizzare un bold piuttosto che un regular. Fai presente inoltre l’allineamento del testo da rispettare. Sì, come puoi vedere il brand book scende molto nel dettaglio!

Ancora, introduci icone, eventuali illustrazioni o animazioni e come deve essere trattata la fotografia.

Fai vedere infine come tutti questi assets si inseriscono all’interno di un layout. Il Brandbook di Starbucks è un ottimo esempio per capire quanta importanza assume questa parte.

3. Cosa non fare

Strettamente collegata al punto sopra, indica qui cosa si deve assolutamente evitare di fare con il tuo brand. Ti sembrerà strano, ma anche in questa sezione si può scendere veramente nel minimo dettaglio. Prendi a riferimento l’esempio di Netflix.

Come vedi ci sono diverse specifiche sia per l’utilizzo del simbolo “N” che per il wordmark “Netflix”. Non si può per niente al mondo cambiare sfumatura o colore, non si possono aggiungere effetti o stretcharli e molto altro. Interessante no?

4. L’immagine online ed offline

Abbiamo visto come deve essere trattato il marchio… ma come deve avvenire invece la comunicazione sui vari supporti, siano essi digitali o cartacei? Ecco, questa è la sezione in cui parlarne.

Si tratta di far capire le linee guida da utilizzare ad esempio per la realizzazione di una brochure, oppure di un biglietto da visita. Online però ci potrebbero essere poi dettami diversi. Come deve essere il design di una pagina web? Può essere il solito di una pagina social? Il brand book di Audi ci fa capire perfettamente quanta attenzione è dedicata a questa parte e come l’immagine varia a seconda del supporto utilizzato.

Questi sono i 4 punti che non possono assolutamente mancare in un manuale d’uso del brand, che come detto può essere più o meno complesso nella sua struttura. A proposito, ti lasciamo qui sotto altri esempi di brandbook famosi per capire come può variare l’approccio di ciascuna azienda.

Eri a conoscenza di questo manuale? Uno strumento potentissimo al servizio della diffusione del brand aziendale. Se devi prepararne uno, adesso sai come fare, sbizzarrisciti e fai presente tutto ciò che ritieni utile affinché la comunicazione del tuo brand sia fatta in maniera coerente e uniforme. 

Ti è piaciuto l’articolo?

Per altri contenuti simili iscriviti alla newsletter: non ti bombarderemo promesso. ?

    Related Posts