Logo. Brand. Marchio. Marca… Che confusione! Sarà perché abbiamo le idee poco chiare e tendiamo a scambiare un termine con l’altro? Può essere. Rimediamo subito cercando di capire che differenza c’è tra logo e brand, due parole troppo spesso utilizzate in modo inappropriato o approssimativo. Eppure, padroneggiare questi due concetti è fondamentale se vuoi dar vita a un’azienda con un’identità solida e ben riconoscibile. Lo vuoi? Allora scopri cosa c’è da sapere!
Cos’è un logo
Con l’espressione logo ci riferiamo a un elemento grafico che rappresenta visivamente un’azienda, un progetto, un professionista. Può essere composto da un simbolo, da una scritta o dalla combinazione dei due, e progettato in modo da venir utilizzato su tutti i canali: dalla stampa al web, dal sito ai social, dal biglietto da visita al packaging.
Ma attenzione, anche quando viene realizzato in modo da essere riconoscibile e versatile, un logo da solo non basta: non riesce a raccontare una storia, a trasmettere dei valori, a costruire una vera e propria identità di marca o brand. Per essere davvero efficace, il logo deve far parte di un sistema visivo più ampio, centrato e coerente: il cosiddetto VIS (Visual Identity System). Ma perché?
La risposta sta nella complessità della comunicazione attuale, dove lo storytelling visivo gioca un ruolo determinante nel creare narrazioni sempre più articolate e fluide, sempre più immersive e coinvolgenti su diverse piattaforme. Un semplice logo non può sostenere tutto questo e, senza un inquadramento molto più dettagliato, rischia di rimanere più solo di una particella di sodio. Vediamo se il logotipo è più fortunato.
Differenza tra logo e logotipo
Anche se spesso vengono usati come sinonimi, logo e logotipo non hanno lo stesso significato. Infatti:
- il logotipo [dal greco: logos (parola, discorso) + typos (segno)] è la parte testuale del logo, ovvero il nome dell’azienda scritto con un carattere tipografico studiato e personalizzato;
- il logo può coincidere con il logotipo o includere anche altri elementi grafici, come pittogrammi e monogrammi più o meno astratti. Per esempio, il logo di Nike comprende il logotipo “Nike” e il pittogramma dello swoosh, il celebre baffo.
Una volta afferrato che, in sostanza, il logotipo rappresenta il nome dell’azienda in forma grafica, è facile capire che è ancora meno adatto del logo a sostenere da solo l’intera comunicazione visiva aziendale. Ma che dire del marchio? Andiamo a scoprirlo.
Differenza tra logo e marchio
Come abbiamo detto fin dall’inizio, usare i termini con precisione è importante non solo per chi si occupa di branding come noi di Demia, ma anche per chiunque abbia un’azienda e desideri promuoverla. In particolare, logo e marchio non dovrebbero mai essere confusi. Il motivo è presto detto.
Marchio è un termine di ambito giuridico-legale che definisce qualcosa di statico e di inalterato nel tempo. Non a caso, il marchio può essere registrato presso l’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti (UIMB) per garantire la tutela legale e la proprietà intellettuale di una parola, un nome, un simbolo, perfino un suono o un odore. A disciplinarlo è l’articolo 7 del DL 30/2005 sul Codice della proprietà industriale che riportiamo di seguito:
“Possono costituire oggetto di registrazione come marchio d’impresa tutti i segni, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione di esso, le combinazioni o le tonalità cromatiche, purché siano atti a:
- distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli di altre imprese; e
- essere rappresentati nel registro in modo tale da consentire alle autorità competenti ed al pubblico di determinare con chiarezza e precisione l’oggetto della protezione conferita al titolare.”
Logo è un termine del marketing e della comunicazione visiva. Può indicare l’equivalente grafico del marchio o solo uno degli elementi che ne fanno parte. Di fatto, resta qualcosa di distinto dal marchio inteso come “la componente giuridicamente riconoscibile dell’identità di un prodotto o servizio”: una definizione che abbiamo preso in prestito dallo studio legale tutela marchi online perché ci sembra più che mai azzeccata.
In sintesi, logo e marchio sono due cose diverse non solo dal punto di vista concreto, ma anche per il contesto a cui si riferiscono. Per non parlare del brand… Anzi, parliamone!
Cos’è un brand
Come abbiamo visto nell’articolo dedicato a cosa s’intende per brand, a differenza del marchio che è statico, il brand è dinamico ed esprime l’intero sistema distintivo e valoriale di un’azienda nel corso del tempo. Non si limita alla componente grafica o visiva e nemmeno ai prodotti o servizi: include anche la comunicazione, la storia, il posizionamento e la reputazione.
È quello che permette all’azienda di differenziarsi dalla concorrenza e di intercettare bisogni, desideri, aspettative, gusti di un pubblico specifico. È quello che incoraggia le persone a scegliere quel prodotto o servizio invece di un altro. Non è qualcosa di tangibile eppure è qualcosa di potentissimo.
È il motivo per cui qui a Demia facciamo del concetto di brand il cuore di ogni progetto che curiamo: vogliamo che chi si affida a noi esprima davvero ciò che è in modo coerente e riconoscibile. Ecco perché, in fase di branding, lavoriamo a un brand che incarni la personalità, le ambizioni e i valori dell’azienda in relazione al mondo esterno.
Non ci limitiamo a progettare un logo che, lo ripetiamo, da solo non può esprimere tutto ciò che individua l’azienda insieme al rapporto e alla percezione che ne ha il suo pubblico. Facciamo di più: creiamo un brand forte e unico perché solo così è possibile “lasciare il segno” come vuole l’etimologia di questo termine (brandr: vocabolo che nell’antico linguaggio norreno indicava l’atto di marcare a fuoco il bestiame o i cavalli).
Sì, la parola marca è un sinonimo di brand, ma noi preferiamo concentrarci su quest’ultimo. Se non fosse ancora chiaro il motivo che ci spinge a farlo, approfondiamo il discorso
Perché il brand è così importante
“Il tuo brand è ciò che le persone dicono di te quando non sei nella stanza.”
Sono le parole che Jeff Bezos, fondatore e presidente di Amazon, ha espresso in un’intervista al Forbes Global CEO Conference nel 2012. Le abbiamo citate perché esprimono alla perfezione un dato di realtà: se un brand è unico, forte e riconoscibile, le persone lo captano a livello istintivo, lo scelgono, ne parlano e ne decretano il livello di successo e il gradimento.
Lavorare sul brand è fondamentale, quindi, per gettare le basi di una nuova azienda, lanciare sul mercato prodotti o servizi, individuare i punti di contatto con il pubblico e persino in una fase di rinnovamento o riposizionamento sul mercato.
Si tratta di un processo a più livelli che prevede diversi passaggi, per esempio:
- la brand identity, l’insieme dei tratti distintivi che rendono un brand riconoscibile agli occhi del pubblico;
- il VIS (Visual Identity System), il sistema che regola tutti gli aspetti visivi del brand per garantire coerenza e uniformità attraverso il logo, i colori, i caratteri tipografici, lo stile delle immagini e così via;
- il brand book, il manuale d’uso del brand che include una sintesi del Visual Identity System appena citato;
- la brand awareness il livello di riconoscibilità di un brand tra i consumatori;
- la brand reputation, ovvero il modo in cui il brand è percepito.
In sostanza, fare branding significa lavorare a livello strategico per dare identità, coerenza e credibilità ad aziende che stanno per nascere o già presenti sul mercato. Senza questa fase ogni iniziativa di comunicazione e marketing può risultare scoordinata e poco efficace: un rischio che è meglio evitare.
Da dove iniziare per creare un brand unico
In base a quanto abbiamo detto finora, per creare un brand davvero unico non basta avere un bel logo: serve una visione globale e chiara, tale da comprendere i valori autentici e le tante sfaccettature della realtà aziendale in questione. Serve un’identità studiata in ogni dettaglio: dal nome al Visual Identity System, fino alla coerenza di tutti i canali di comunicazione.
Se vuoi costruire (o ricostruire) un brand che lasci il segno, Demia può accompagnarti in questo percorso con tutta la strategia e l’ascolto di cui hai bisogno. Per avere un’idea più precisa di quello che possiamo fare per te e per la tua azienda, dai uno sguardo al nostro Portfolio o contattaci!